Come ho scelto il Viet Tai Chi

Emanuela Da Lan


Autunno 2018.
Sto cercando un’attività che mi aiuti a superare i miei problemi di salute. Da qualche anno, infatti, mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla. Per caso trovo un volantino che pubblicizza un corso di Viet Tai Chi che si svolge non lontano da casa mia. Chiamo il numero indicato e mi risponde una voce gentile e simpatica che mi invita a fare una lezione di prova. Eccomi dunque al mio primo contatto con questa disciplina a me sconosciuta. Da
subito mi rendo conto che è esattamente quello che cercavo: un modo per affrontare e anticipare i problemi legati alla sclerosi multipla.
Appena iscritta capisco che il Viet Tai Chi può migliorare il mio equilibrio, la mia coordinazione, rendere più forte la mia muscolatura, facendomi diventare più flessibile e stabile.
Andando avanti noto che anche le capacità cognitive traggono giovamento dalla pratica: la necessità di imparare le forme e ricordare l’ordine delle sequenze si rivela essere un allenamento perfetto per la mente, mentre la respirazione profonda che si effettua durante
l’attività mi permette di migliorare lo stato mentale diminuendo lo stress. Se arrivando a lezione mi sentivo stanca e a volte giù di corda, l’allenamento riusciva a spronarmi e ne uscivo con una carica nuova. Inoltre, se all’inizio rimanevo incantata a guardare gli allievi più
esperti che si esibivano in forme stupende, pian piano mi sono accorta che l’esercizio e la perseveranza permettevano anche a me d’imparare e ricordare quei movimenti tanto ambiti, traendone grande beneficio.
Ho avuto la fortuna di fare i miei primi passi nel Viet Tai Chi con un gruppo ristretto di persone godendo così dell’attenzione quasi esclusiva della mia prima insegnante Anna Cappotto. Essendo completamente inesperta, questo approccio mi ha dato la possibilità di accostarmi gradualmente e senza impaccio a questa antica arte marziale. In seguito, ho raggiunto un gruppo più numeroso e ho sperimentato il piacere degli allenamenti in
compagnia. Eseguire le forme assieme a più persone e condividere le competenze con altri sotto la guida esperta della mia nuova maestra Barbara Peroni, mi ha dato molto. Ambedue le esperienze hanno avuto un influsso positivo sul mio fisico e sulla mia persona.
Poi è arrivato il Covid-19 che ha di nuovo cambiato tutto. Mi sono ritrovata a praticare all’esterno con un gruppo ristretto di allievi con diversi livelli di abilità, un’esperienza unica.
Ho potuto mettere alla prova sia la mia resistenza alla stanchezza che quella al clima, entrambe influenzate negativamente dalla malattia. Nella prima, l’appoggio dei miei compagni e dell’insegnante ha fatto la differenza consentendomi di gestirla al meglio.
Riguardo al secondo, sopportare il freddo invernale non è stato troppo difficile mentre tollerare la calura estiva è stato deleterio e ho dovuto rinunciare alla pratica.
Negli ultimi anni ho anche superato delle ricadute della malattia continuando quando possibile a praticare il Viet Tai Chi e caricandomi, dunque, di nuove forze.
AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) in questo momento sta facendo una campagna per far conoscere la malattia, intitolata “L’Apparenza inganna”. Questo mio racconto è una testimonianza dell’Invisibilità della sclerosi multipla che è sempre lì tra le
righe del mio testo e onnipresente nella mia vita.

Emanuela Da Lan
Asd Thanh Lan

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